mercoledì 29 dicembre 2010

martedì 28 dicembre 2010

REGOLAZIONI COLORE NEGLI APPLICATIVI

La regolazione dei toni e dei colori di un'immagine è una cosa che con Adobe Photoshop si può fare utilizzando metodologie diverse tutte efficaci e potenti. Vi abbiamo già spiegato come si utilizzano le curve, in questo articolo invece impareremo a utilizzare la finestra di dialogo livelli e a leggere l'istogramma che li rappresenta.

Lettura degli istogrammi

Prima di vedere come si utilizza la finestra di dialogo livelli, è bene comprendere come si leggono gli istogrammi che non sono altro che una rappresentazione grafica di come sono distribuiti i valori dei pixel per ogni grado di intensità del colore di una foto. Tramite la lettura di un istogrammi è possibile vedere se una foto ha un buon rapporto tra luci, ombre e mezzi toni, infatti il grafico che le rappresenta mostra sulla sinistra le ombre, al centro i mezzitoni e a destra le luci. Per capire meglio come funziona osservate la figura 1:

  1. La foto è sovraesposta, le luci sono troppo elevate e il grafico è sbilanciato a destra
  2. il grafico rappresenta una foto con esposizione corretta, luci, ombre e mezzitoni sono ben distribuiti
  3. La foto è sottoesposta e il grafico è sbilanciato a sinistra


Figura 1: lettura degli istogrammi

La lettura degli istogrammi richiede un po' di esercizio ma non è complicata, per esercitarvi con le vostre foto potete aprirne diverse e osservare il loro grafico che è accessibile dalla paletta Histogram (Istogramma) disponibile nel menu Window (Finestra). Imparare a leggere gli istogrammi è importante per utilizzare la finestra di dialogo Levels (Livelli), ma è anche utile per usare le curve, che abbiamo visto nello scorso articolo, infatti anche nella finestra di dialogo Curve è visibile sullo sfondo l'istogramma rappresentativo dell'immagine aperta. Questa può essere un'arma in più, oltre all'osservazione visiva, per capire che tipo di correzioni è necessario fare.


Il comando Livelli ci consente di modificare la tonalità e il bilanciamento dei colori delle immagini. Tramite un istogramma è possibile agire sui comandi per regolare ombre, luci e mezzitoni.

Nel caso il Pannello Regolazione non fosse visibile apriamolo andando nel menu Finestra > Regolazioni. Per poter visualizzare il controllo dei Livelli è sufficiente cliccare l'icona .

A questo punto ci troveremo davanti l'istogramma dell'immagine:

Figura 1

Il panello è diviso in 2 parti: la zona di Input, con l'istogramma, e la zona con i livelli di Output. Sotto l'istogramma abbiamo 3 cursori: quello di sinistra che regola le ombre, quello centrale i mezzitoni e quello di destra le luci.

Spostando verso il centro il cursore delle ombre, impostato a 0 (pixel neri), e delle luci, impostato a 255 (pixel bianchi), influenzeremo l'area che i livelli di output sono in grado di regolare. I livelli di output regolano la tonalità dell'immagine nei limiti imposti dai nell’area Input, i livelli restanti vengono rimappati da 0 a 255, aumentando la gamma tonale e dando un contrasto migliore.

E' possibile richiamare il comando Livelli anche dal menu Immagine > Regolazioni > Livelli ricordiamo però che così facendo tutte le operazioni che eseguiremo saranno permanenti.

Vediamo in pratica le opzioni per apportare regolazioni tonali di un'immagine.

Dopo aver aperto l'immagine e aperto il pannello Livelli possiamo regolare uno specifico canale di colore scegliendolo dal menu Canale

Figura 2

Possiamo richiamarli usando i tasti di scelta rapida: Rosso Alt+3, Verde Alt+4, Blu Alt+5.

Il tasto Auto creerà in modo automatico la regolazione, non sempre il risultato soddisferà le nostre esigenze ma può sempre essere un ottimo punto di partenza per le regolazioni. Per regolare le luci e le ombre spostiamo i cursori a sinistra e a destra che troviamo sotto l'istogramma, l'anteprima delle correzioni verrà visualizzata direttamente nella finestra del documento. Se ad esempio spostiamo verso il centro il cursore di sinistra vedremo le ombre delle immagini diventare più scure:

Figura 3

Se invece spostiamo il cursore di destra verso il centro vedremo le luci dell'immagini aumentare rendendo l'immagine più chiara

Figura 4

Il cursore di centro, se spostato verso destra, scurisce i mezzitoni, se spostato a sinistra, li fa diventare più chiari.

Dopo aver regolato i limiti di Input possiamo regolare quelli di Output utilizzando i cursori al di sotto di essi. Spostando il cursore di sinistra verso destra l’immagine ci apparirà più chiara, viceversa se spostiamo il cursore di destra verso sinistra l’immagine diventa più scura.

Nel pannello regolazione livelli troviamo inoltre trei contagocce . Se clicchiamo il primo in alto possiamo impostare manualmente il punto più scuro selezionandolo direttamente dall'immagine.

Il contagocce al centro lo utilizzeremo per selezionare i mezzitoni mentre il terzo ci servirà per selezionare il punto più luminoso. Essendo questo processo non preciso è utile nel caso volessimo fare correzioni al volo, sarà comunque possibile andare a regolare nuovamente i livelli fino ad ottenere il risultato desiderato.

martedì 14 dicembre 2010

IL COLORE E UTILIZZO NEI TESTI

Leggibilita'


La precedente divisione dei colori ci aiuta ora a riconoscere quali sono le combinazioni di colori che risultano all'occhio piu' o meno leggibili.

I colori complementari sono poco leggibili
I colori complementari sono poco leggibili, in quanto quando vengono accostati, essendo fra di loro in massimo contrasto, creano all'occhio un particolare effetto tremolio che rende difficilissima la messa a fuoco e affatica la vista, rendendo difficile la lettura.

I colori complementari meno leggibili sono:


testo verde su fondo rosso

testo blu su fondo fucsia
ma anche:
Tabella dei coloritesto rosso su fondo verde
testo giallo su fondo viola
testo blu su fondo arancio


I colori complementari piu' leggibili sono:


testo bianco su fondo nero

testo grigio su fondo nero
testo bianco su fondo blu
testo nero su fondo bianco
testo giallo su fondo nero
testo blu su fondo bianco

giovedì 25 novembre 2010

IL COLORE NEL WEB

La forza comunicativa del colore non è data dal suo uso semplice. Una pagina con tutti i testi in rosso su sfondo bianco non è diversa da una pagina con tutti i testi neri su sfondo bianco. Allo stesso modo, usare semplicemente uno sfondo colorato non aiuta il navigatore a comprendere meglio i nostri messaggi.

A contare sono e devono essere le variazioni di colori e il filo logico continuo e coerente nel loro uso. Semplificando, con l’utlizzo di diversi colori possiamo sviluppare fondamentalmente queste azioni comunicative, dalla più banale alla più complessa: aumentare la leggibilità, evidenziare, ottenere uniformità o difformità informativa, cercare le associazioni emotive.

mercoledì 17 novembre 2010

IL COLORE E L'IDENTITA' AZIENDALE

Il brand attira l’attenzione dei consumatori attraverso la combinazione di un nome e di un logo, che sono pensati tenendo conto di vari fattori e realizzati considerando certi elementi.
Uno degli elementi che contribuisce alla creazione del marchio è il colore. Ci sono cinque colori di base (rosso, arancione, giallo, verde, blu) e tre colori neutri (nero, bianco, grigio).

Per ragioni puramente fisiche, che si ricollegano alla conformazione dell’occhio umano, ogni colore assume un significato particolare, riconducibile a stati d’animo ben definiti: il rosso, ad esempio, è il colore dell’energia e dell’eccitazione, mentre il blu, all’opposto nella scala cromatica, è il colore della tranquillità e della calma.

Le tecniche di branding prevedono che si usi, come colore per un marchio, una combinazione cromatica che sia esattamente l’opposto di quella adottata dal principale concorrente che, entrando per primo nel mercato, ha usato quasi certamente la simbologia dei colori in modo “tradizionale”.
La diversificazione consente di colpire l’attenzione del consumatore con un colore inusuale per il messaggio che si vuole trasmettere.
Anche se la strategia primaria è basata sull’uso di un solo colore per marchio, ci possono essere delle situazioni in cui i colori utilizzati sono molteplici.
Federal Express, ad esempio, ha scelto una strategia di colori multipli perché vuole che i propri pacchi risaltino immediatamente alla vista; per questo motivo utilizza combinazioni di colori appariscenti che, oltre ad attirare attenzione, identificano i diversi servizi offerti.

mercoledì 10 novembre 2010

COSA SIGNIFICA IL COLORE...

GIALLO
E' il colore del sole, dell'oro, dell’allegria, della felicità e della fantasia, caldo, gaio, tonico, dinamico, creativo. Rappresenta l'ottimismo, l’intelligenza, la saggezza, la parola. Chi lo ama ha un carattere aperto, ottimista, estroverso, divertente
e scanzonato, sereno e cordiale. E' entusiasta della vita e s'infiamma facilmente. Tiene molto ad affermarsi, e a conseguire posizioni di prestigio personale, cerca sempre esperienze nuove. Ha bisogno di una vita piena e intensa, pensa sempre al futuro in modo gioioso. E' molto convincente, ambizioso, vanitoso, coraggioso ma anche generoso, deve sentirsi importante.





ARANCIONE
E' il colore dell'ottimista ad oltranza, della persona sincera e aperta. Per natura è allegro e vivace, il suo atteggiamento è in genere brillante, positivo ed
energico. Il modo di ragionare è semplice, chiaro e lineare, molto coerente, affabile, abitualmente loquace, estroverso e socievole. Apprezza in pieno la vita, esprimendo sempre e ovunque coraggio, spontaneità e buonumore, ottimi i rapporti con gli altri. Rispetta tutti ed è dotato di grande umanità, ha sempre bisogno di conoscere ed essere coinvolto da interessi diversi.


ROSSO
E' il colore del fuoco, del sangue, degli slanci vitali e dell'azione. Chi lo ama è ottimista, deciso, impulsivo, combattivo, competitivo, passionale, entusiasta, estroverso, autonomo. Cerca il prestigio e vuole dominare, ha bisogno di affermarsi professionalmente. Il temperamento è molto vivace, con una gran voglia di agire, coraggioso, cerca di vivere pienamente ogni attimo, fa tutto il possibile per affermarsi ricercando una posizione di primo piano. Prende le sue decisioni senza tentennare e lavora con vigore e potenza esecutiva. Dotato di un'intelligenza pratica e spirito di sacrificio.


VERDE
E' il colore della speranza, di chi vuole crescere, affermarsi, comandare. E' una persona calma e tranquilla, amante della stabilità, di una vita senza scosse ed imprevisti. Molto onesto, equo e realista, desidera sicurezza e continuità, è competitivo e un pò arrivista, ha difficoltà a collaborare con gli altri, non disdegna di mirare ad una certa affermazione personale. Prefissato un obiettivo, lo segue fino in fondo con decisione, grinta ed agilità mentale. Molto efficiente ed abile sul lavoro, in casa ama l'ordine e la pulizia. Un intellettuale dotato di grande moralità e di buon senso.


BLU
E' il colore del mare, del cielo, della tranquillità, della tenerezza, della gioia di vivere. Il carattere è dolce e gentile, tenero, romantico, semplice e sensibile, ama la natura, gli animali e i bambini. Ha grandezza d'animo, buona fede, ingenuità e dedizione, in genere ha un aspetto giovanile, ed emana un forte senso di calma. Apprezza la sincerità e l'onestà, cerca rapporti cordiali e duraturi, ama studiare, riflettere, è attratto dal mistero. Sa comunicare molto bene e si esprime con grande facilità. E' una persona degna di fiducia e fedele. Riesce molto bene in attività intellettuali. Un buon compagno, comprensivo e tollerante, affettuoso e per nulla geloso.


VIOLA
E' il colore dell'arte, della fantasia, del sogno, dell'altruismo e della guarigione. E' dignità e nobiltà, intelligenza, prudenza, umiltà e saggezza. Il carattere è un pò difficile con tendenze opposte e inconciliabili. Ha bisogno di sentirsi libero, vuole affascinare, suscita ovunque simpatia e ammirazione. E’ molto disponibile e comunicativo, possiede grande umanità, coltiva interessi ad alto livello, colto e sensibile. Desidera aiutare gli altri in modo significativo, ha inclinazione per l'occulto, il magico e l'arcano. Ha buon gusto e cura molto il suo aspetto fisico. Raffinato cultore della bellezza e dell'arte, vita eccitante.


MARRONE
E' il colore della terra, del tronco degli alberi, della sicurezza, dell'amore per le proprie origini, della prudenza, della pazienza e tenacia. Desidera molto la tranquillità della casa, affettivamente ha bisogno di un rapporto stabile e sicuro e cerca un partner che ami le stesse cose. E' una persona fidata, calma, riflessiva, passiva, integra. Il carattere è semplice e lineare, con grande forza d'animo, crede nelle tradizioni e non ama troppo le novità, ha concentrazione, perseveranza, logica, ricchezza interiore e capacità lavorativa.


GRIGIO
E' il colore della nebbia, dell'ombra e del crepuscolo, dell'eleganza e della distinzione. Indica incertezza, purezza, franchezza, sensibilità, superficialità e mancanza d'autostima. L'intelligenza è notevole, ma ha un carattere inflessibile e tende a giudicare severamente gli altri. Solitario, cerca di tenersi a distanza dalla confusione, un pò introverso, può sembrare freddo, inavvicinabile e poco cordiale, timido e chiuso, ha paura di affrontare la vita. Teme l'imprevisto e gli stimoli esterni, detesta il compromesso e non accetta di lasciarsi coinvolgere, ama la verità ed è pieno di speranza.

giovedì 4 novembre 2010

IL COLORE nella STORIA della FOTOGRAFIA

Nella fotografia in bianco e nero i diversi colori sono resi con semplici sfumature di grigio e questa rappresentazione è spesso insufficiente a riprodurre alcuni toni di colore, che finiscono per confondersi. A sottolineare questo effetto, le prime lastre fotografiche, che avevano una sensibilità diversa ai colori, riproducevano il bianco e il blu con la stessa luminosità, ma anche il giallo e il rosso. Nell' 800 furono prodotte le prime lastre ortocromatiche, che reagivano correttamente alle tonalità del blu ma non al rosso e all'arancione. Solo agli inizi del xx secolo le lastre pancromatiche permisero una corretta distinzione dello spettro luminoso nella fotografia in bianco e nero.

La necessità di rendere le immagini sempre più simili al vero richiese l'intervento manuale del fotografo dopo lo sviluppo della lastra. Per sopperire alla mancanza di colore molti fotografi agirono direttamente sulle immagini, utilizzando i pigmenti dell' analina per sfumare e rafforzare molti ritratti. Nonostante la richiesta sempre pressante da parte dei clienti di immagini a colori, si dovettero attendere gli studi del fisico inglese James Maxwell che nel 1859 dimostrò con un procedimento definito mescolanza additiva la possibilità di ricreare il colore sovrapponendo la luce rossa, verde e blu, chiamati colori addittivi.

Dieci anni più tardi Hauron mise a punto il procedimento che aprì la strada alle emulsioni a colori. Denominato sottrattivo, utilizza i colori complementari o primari sottrattivi.

Applicazione del metodo additivo è la lastra autochrome dei fratelli Laumiere prodotta nel 1903. La pellicola fotografica di tipo invertibile è figlia del Kodachrome e dell' Ektachrome, che utilizzarono il metodo sottrattivo con tre differenti strati sensibili, mediante filtri colorati, alle tre frequenze di luci corrispondenti all'azzurro, al rosso e al verde.

La pellicolaper negativi a colori ebbe origine dalla Kodacolor del 1941, dove è presente l'inversione delle luci e dei colori. La Ektacolor della Kodak, messa in commercio nel 1947, permise lo sviluppo casalingo della pellicola negativa a colori.


lunedì 1 novembre 2010

Mirò. IL POETA DEL COLORE

Vi informo che fino al 7 novembre potete ammirare la mostra di Mirò con tema centrale il COLORE a Trieste.

Alle poesie di Joan Miró, poesie senza parole, realizzate con il rosso, il blu, il giallo e tutti i colori della sua tavolozza, è dedicata l’esposizione che da sabato 15 maggio a domenica 7 novembre 2010 si tiene presso le Scuderie del Castello di Miramare a Trieste, “Mirò. Il poeta del colore”.

Per ulteriori info: http://www.girofvg.com/12088/miro-il-poeta-del-colore.html

sabato 30 ottobre 2010

TEORIE SUL COLORE

Gli oggetti e gli ambienti che ci circondano sono in gran parte colorati. Ciò dipende dal fatto che la luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni onda corrisponde un colore. La differenza tra 'colore' e 'non colore' è spesso labile e soggettiva: la conoscenza della 'teoria dei colori' è affascinante e varia...

Il nostro occhio percepisce solo una piccola parte delle onde luminose esistenti in natura; a questa corrisponde uno spettro di sette colori: il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, l’azzurro, l’ìndaco e il violetto.

Il fisico inglese Isaac Newton dimostrò, nel 1672, che la luce, che vediamo bianca, è in realtà composta dai sette colori dello spettro solare. Nel suo esperimento Newton fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo. Il raggio si scompose così nei sette colori dello spettro solare, dimostrando che il bianco è la somma di quei colori.
Una cosa simile accade nell’arcobaleno: la luce che passa attraverso le piccole gocce d’acqua, sospese nell’aria dopo una pioggia, si scompone nei sette colori dello spettro (con tutte le relative gradazioni intermedie).

Deriva quindi questa osservazione: l’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco (bianco = somma di tutti i colori); l’oggetto che assorbe tutte le onde, senza restituirle ai nostri occhi, viene visto dai nostri occhi nero (nero = assenza di colori); l’oggetto che assorbe tutte le onde tranne uno, ha il colore corrispondente a quell’unica onda ( ad esempio: un oggetto che non assorbe il verde, viene visto dai nostri occhi verde).

Per questa ragione alcuni artisti definiscono il bianco e il nero “non colori perché il bianco è dato dalla somma di tutti i colori, il nero dall’assenza di colori.


La suddivisione dei colori
I colori si suddividono in PRIMARI, SECONDARI E TERZIARI.

I colori PRIMARI: ROSSO, BLU, GIALLO, non possono essere generati da altri colori.

I colori SECONDARI: ARANCIO, VERDE, VIOLA si ottengono mescolando due primari in parti uguali.

Mischiando due primari in quantità diverse, si ottiene un colore TERZIARIO.

All’interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI. Ogni coppia di complementari è formata da un primario e dal secondario ottenuto dalla mescolanza degli altri due primari. Per sapere qual è il complementare del colore primario giallo, mischiate gli altri due primari, il rosso e il blu: ottenete il viola che risulta essere il complementare del giallo.

il viola è complementare del giallo
è complementare del rosso
l'arancio è complementare del blu.

Ogni coppia ha in sé un colore poco luminoso ed uno molto luminoso.
Nelle coppie giallo - viola, rosso - verde, arancio - blu, il primo colore è molto più luminoso del secondo.

Se si accostano i colori complementari si ottiene un effetto di massimo contrasto: i due colori acquistano forza cromatica rafforzando a vicenda la luminosità di entrambi.
Se si pone un colore luminoso al centro del suo complementare meno luminoso, l'effetto di contrasto e di complementarità è particolarmente evidente.

COME PERCEPIAMO IL COLORE?

Il colore altro non è che una sensazione che viene avvertita in una zona particolare del cervello e viene provocata dall'azione che i fotoni compiono sui coni; possiamo quindi ritenere i fotoni e i coni retinici gli attori principali della rappresentazione cromatica che ha luogo quotidianamente nell'immenso teatro del nostro cervello.

I coni sono distribuiti nella zona centrale della rètina (cioè dove mettiamo a fuoco l'immagine) e soprattutto nella fòvea, sono circa cinque milioni, sono grossi un millesimo di millimetro e si dividono in tre diversi gruppi di fotosensibilità (cioè di sensibilità alla luce) .

In parole molto semplici, gli oggetti intorno a noi "emettono" un certo numero di fotoni, i quali vanno a colpire la rétina dei nostri occhi. In questo modo vengono a determinarsi una serie di sensazioni cerebrali di tipo visivo alle quali possiamo dare il nome di "COLORI".

I COLORI CALDI E I COLORI FREDDI

I colori hanno una "temperatura" e si suddividono in caldi, freddi e neutri in base alle diverse sensazioni che trasmettono, alle immagini e alle situazioni che richiamano alla mente.

I rossi, i gialli e gli arancio sono luminosi e si associano alla luce del sole ed al suo calore, mentre i blu, i violetti e i verdi evocano la neve, il ghiaccio, il mare, il cielo.

Sono caldi i colori che tendono all'arancio e al rosso:

freddi
quelli che tendono al viola e al blu:

neutri quelli che tendono al nero, al bianco e al grigio.

La teoria della "temperatura" di un colore non è così rigida. Infatti, tra la metà calda e la metà fredda del cerchio cromatico si distinguono ulteriori colori "caldi" e "freddi".

Prendiamo per esempio i rossi: in questo cerchio cromatico a 12 spicchi esistono due tipi di rosso, uno caldo e uno freddo.

Il primo è il rosso di cadmio che tende al "caldo" arancio. Per contro il cremisi d’alizarina è relativamente freddo in quanto tende al "freddo" violetto vicino nel cerchio cromatico.

Le stesse considerazioni valgono per i gialli. Il giallo di cadmio chiaro è un colore caldo perché tende al "caldo" arancio. Invece il giallo limone è freddo e infatti è collocato vicino al "freddo" verde.

Anche i colori secondari si dividono in caldi e freddi. Il verde è freddo perché formato dalla combinazione di un giallo freddo e di un blu freddo.

Il cerchio disegnato sopra è simile a quello di Itten, pittore contemporaneo.
Nel triangolo al centro ci sono i tre colori primari; su ogni lato del triangolo sono disegnati i tre secondari in corrispondenza dei due primari; tra i primari e i secondari si trovano i terziari.


L’effetto dei colori adiacenti

Un colore può sembrare più caldo o più freddo a seconda del contesto in cui è collocato.
Ad esempio il violetto è un colore intermedio ottenuto dalla combinazione di blu (freddo) e rosso (caldo):

accanto a un colore caldo
come il rosso sembra freddo,
mentre vicino a un colore freddo
come il blu,
appare caldo.

Allo stesso modo, con ogni probabilità, una macchia crèmisi in un dipinto dove prevalgono il blu e il verde, apparirà come un colore "caldissimo".

Utilizzando colori freddi per lo sfondo e colori caldi per il primo piano, si può creare in un disegno l’illusione della prospettiva e degli effetti tridimensionali.

Osservate questo disegno: coprite con una mano il disegno di destra:

ESPERIMENTO:

ora coprite con una mano quello di sinistra e annotate le vostre osservazioni:
· le stanze sembrano avere la stessa dimensione?
· quale sembra più ampia?
· la finestra sembra essere alla stessa distanza?
· i due disegni hanno realmente le stesse dimensioni?
· a cosa è dovuta la diversità apparente?

venerdì 29 ottobre 2010

IL COLORE

Il colore nasce dalla luce. La luce che colpisce un oggetto viene parzialmente assorbita a seconda del colore. La parte non assorbita viene riflessa e trasmessa ai recettori cromatici all’interno dell’occhio umano. Questi ultimi trasformano la luce assorbita in impulsi che percorrono le vie nervose fino a raggiungere il cervello, dove vengono interpretati: nasce così un’impressione cromatica. Dal punto di vista prettamente biologico il colore si genera pertanto nell’occhio dell’osservatore e costituisce un’impressione sensoriale.
A proposito di impressione sensoriale: ciascun individuo "percepisce" il colore in modo differente. Tale fenomeno non è riconducibile solamente al fatto che non esistono mai due occhi uguali tra loro. Anche l’interpretazione del colore varia infatti da individuo ad individuo. Perfino la stessa persona può percepire differentemente il colore in momenti diversi ed in base allo stato d’animo. Il colore stesso può pertanto generare sensazioni differenti.
Alcuni individui percepiscono i colori a prescindere dalla luce. È questo ad esempio il caso di una particolare forma di sinestesia, la percezione uditiva dei colori, che consente di abbinare suoni, armonie o musica a determinati colori: solitamente i suoni più alti a tonalità chiare, quelli bassi a tonalità scure.