sabato 30 ottobre 2010

TEORIE SUL COLORE

Gli oggetti e gli ambienti che ci circondano sono in gran parte colorati. Ciò dipende dal fatto che la luce si diffonde attraverso onde di diversa lunghezza: ad ogni onda corrisponde un colore. La differenza tra 'colore' e 'non colore' è spesso labile e soggettiva: la conoscenza della 'teoria dei colori' è affascinante e varia...

Il nostro occhio percepisce solo una piccola parte delle onde luminose esistenti in natura; a questa corrisponde uno spettro di sette colori: il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, l’azzurro, l’ìndaco e il violetto.

Il fisico inglese Isaac Newton dimostrò, nel 1672, che la luce, che vediamo bianca, è in realtà composta dai sette colori dello spettro solare. Nel suo esperimento Newton fece passare un raggio di luce attraverso un prisma di cristallo. Il raggio si scompose così nei sette colori dello spettro solare, dimostrando che il bianco è la somma di quei colori.
Una cosa simile accade nell’arcobaleno: la luce che passa attraverso le piccole gocce d’acqua, sospese nell’aria dopo una pioggia, si scompone nei sette colori dello spettro (con tutte le relative gradazioni intermedie).

Deriva quindi questa osservazione: l’oggetto che riflette tutte le onde luminose appare bianco (bianco = somma di tutti i colori); l’oggetto che assorbe tutte le onde, senza restituirle ai nostri occhi, viene visto dai nostri occhi nero (nero = assenza di colori); l’oggetto che assorbe tutte le onde tranne uno, ha il colore corrispondente a quell’unica onda ( ad esempio: un oggetto che non assorbe il verde, viene visto dai nostri occhi verde).

Per questa ragione alcuni artisti definiscono il bianco e il nero “non colori perché il bianco è dato dalla somma di tutti i colori, il nero dall’assenza di colori.


La suddivisione dei colori
I colori si suddividono in PRIMARI, SECONDARI E TERZIARI.

I colori PRIMARI: ROSSO, BLU, GIALLO, non possono essere generati da altri colori.

I colori SECONDARI: ARANCIO, VERDE, VIOLA si ottengono mescolando due primari in parti uguali.

Mischiando due primari in quantità diverse, si ottiene un colore TERZIARIO.

All’interno dei colori primari e secondari, abbiamo tre coppie di colori detti COMPLEMENTARI. Ogni coppia di complementari è formata da un primario e dal secondario ottenuto dalla mescolanza degli altri due primari. Per sapere qual è il complementare del colore primario giallo, mischiate gli altri due primari, il rosso e il blu: ottenete il viola che risulta essere il complementare del giallo.

il viola è complementare del giallo
è complementare del rosso
l'arancio è complementare del blu.

Ogni coppia ha in sé un colore poco luminoso ed uno molto luminoso.
Nelle coppie giallo - viola, rosso - verde, arancio - blu, il primo colore è molto più luminoso del secondo.

Se si accostano i colori complementari si ottiene un effetto di massimo contrasto: i due colori acquistano forza cromatica rafforzando a vicenda la luminosità di entrambi.
Se si pone un colore luminoso al centro del suo complementare meno luminoso, l'effetto di contrasto e di complementarità è particolarmente evidente.

COME PERCEPIAMO IL COLORE?

Il colore altro non è che una sensazione che viene avvertita in una zona particolare del cervello e viene provocata dall'azione che i fotoni compiono sui coni; possiamo quindi ritenere i fotoni e i coni retinici gli attori principali della rappresentazione cromatica che ha luogo quotidianamente nell'immenso teatro del nostro cervello.

I coni sono distribuiti nella zona centrale della rètina (cioè dove mettiamo a fuoco l'immagine) e soprattutto nella fòvea, sono circa cinque milioni, sono grossi un millesimo di millimetro e si dividono in tre diversi gruppi di fotosensibilità (cioè di sensibilità alla luce) .

In parole molto semplici, gli oggetti intorno a noi "emettono" un certo numero di fotoni, i quali vanno a colpire la rétina dei nostri occhi. In questo modo vengono a determinarsi una serie di sensazioni cerebrali di tipo visivo alle quali possiamo dare il nome di "COLORI".

I COLORI CALDI E I COLORI FREDDI

I colori hanno una "temperatura" e si suddividono in caldi, freddi e neutri in base alle diverse sensazioni che trasmettono, alle immagini e alle situazioni che richiamano alla mente.

I rossi, i gialli e gli arancio sono luminosi e si associano alla luce del sole ed al suo calore, mentre i blu, i violetti e i verdi evocano la neve, il ghiaccio, il mare, il cielo.

Sono caldi i colori che tendono all'arancio e al rosso:

freddi
quelli che tendono al viola e al blu:

neutri quelli che tendono al nero, al bianco e al grigio.

La teoria della "temperatura" di un colore non è così rigida. Infatti, tra la metà calda e la metà fredda del cerchio cromatico si distinguono ulteriori colori "caldi" e "freddi".

Prendiamo per esempio i rossi: in questo cerchio cromatico a 12 spicchi esistono due tipi di rosso, uno caldo e uno freddo.

Il primo è il rosso di cadmio che tende al "caldo" arancio. Per contro il cremisi d’alizarina è relativamente freddo in quanto tende al "freddo" violetto vicino nel cerchio cromatico.

Le stesse considerazioni valgono per i gialli. Il giallo di cadmio chiaro è un colore caldo perché tende al "caldo" arancio. Invece il giallo limone è freddo e infatti è collocato vicino al "freddo" verde.

Anche i colori secondari si dividono in caldi e freddi. Il verde è freddo perché formato dalla combinazione di un giallo freddo e di un blu freddo.

Il cerchio disegnato sopra è simile a quello di Itten, pittore contemporaneo.
Nel triangolo al centro ci sono i tre colori primari; su ogni lato del triangolo sono disegnati i tre secondari in corrispondenza dei due primari; tra i primari e i secondari si trovano i terziari.


L’effetto dei colori adiacenti

Un colore può sembrare più caldo o più freddo a seconda del contesto in cui è collocato.
Ad esempio il violetto è un colore intermedio ottenuto dalla combinazione di blu (freddo) e rosso (caldo):

accanto a un colore caldo
come il rosso sembra freddo,
mentre vicino a un colore freddo
come il blu,
appare caldo.

Allo stesso modo, con ogni probabilità, una macchia crèmisi in un dipinto dove prevalgono il blu e il verde, apparirà come un colore "caldissimo".

Utilizzando colori freddi per lo sfondo e colori caldi per il primo piano, si può creare in un disegno l’illusione della prospettiva e degli effetti tridimensionali.

Osservate questo disegno: coprite con una mano il disegno di destra:

ESPERIMENTO:

ora coprite con una mano quello di sinistra e annotate le vostre osservazioni:
· le stanze sembrano avere la stessa dimensione?
· quale sembra più ampia?
· la finestra sembra essere alla stessa distanza?
· i due disegni hanno realmente le stesse dimensioni?
· a cosa è dovuta la diversità apparente?

venerdì 29 ottobre 2010

IL COLORE

Il colore nasce dalla luce. La luce che colpisce un oggetto viene parzialmente assorbita a seconda del colore. La parte non assorbita viene riflessa e trasmessa ai recettori cromatici all’interno dell’occhio umano. Questi ultimi trasformano la luce assorbita in impulsi che percorrono le vie nervose fino a raggiungere il cervello, dove vengono interpretati: nasce così un’impressione cromatica. Dal punto di vista prettamente biologico il colore si genera pertanto nell’occhio dell’osservatore e costituisce un’impressione sensoriale.
A proposito di impressione sensoriale: ciascun individuo "percepisce" il colore in modo differente. Tale fenomeno non è riconducibile solamente al fatto che non esistono mai due occhi uguali tra loro. Anche l’interpretazione del colore varia infatti da individuo ad individuo. Perfino la stessa persona può percepire differentemente il colore in momenti diversi ed in base allo stato d’animo. Il colore stesso può pertanto generare sensazioni differenti.
Alcuni individui percepiscono i colori a prescindere dalla luce. È questo ad esempio il caso di una particolare forma di sinestesia, la percezione uditiva dei colori, che consente di abbinare suoni, armonie o musica a determinati colori: solitamente i suoni più alti a tonalità chiare, quelli bassi a tonalità scure.